In uno sviluppo positivo, nel settembre 2017 il Consiglio Onu dei diritti umani ha approvato una risoluzione che chiede a un gruppo di esperti di indagare sulle violazioni commesse da tutte le parti coinvolte nel conflitto dello Yemen e di identificarne ove possibile i responsabili.
Il 19 settembre 2017, con 301 voti contrari e 120 a favore, la Camera dei deputati ha respinto una mozione che chiedeva al governo di bloccare la vendita di armi a paesi in guerra o responsabili di violazioni dei diritti umani come disposto dalla legge 185/1990, dalla Costituzione italiana e dal Trattato internazionale sul commercio delle armi.
Sotto tiro, in particolare, la città di Ta’iz, colpita da colpi di mortaio e di artiglieria a gennaio e febbraio del 2018.
Dall’inizio del 2018 Amnesty International ha seguito due processi del Tribunale penale speciale sotto il controllo degli Huthi, terminati con quattro condanne a morte, nei confronti di Hamid Haydara, esponente della comunità baha’i, e di Asmaa al-Omeissy, Saeed al-Ruwaished e Ahmed Bawazeer, accusati di aver collaborato con uno stato nemico.